Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/XLVII

XLVII

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XLVI XLVIII

 
Le cose van com’elle son guidate.
Se ben, ne segue amor, pace e diletto;
se male, odio ne nasce, onta e dispetto.
E a chi tocca il sa, ché l’ha provate.

Uom pensa, altri dispensa le derrate,
compensando lo ’ndugio col difetto,
né dorme ancora o èssi andato a letto,
a chi le sue son pronte apparecchiate.

Questo è giuoco comun che poco dura:
sciocco è colui, over folle tenuto,
che ’l senno atribuisce a sua ventura,

perché chi tutto può, com’è dovuto,
a fin che nulla indarno opri natura,
vuoi che ’l ben sia da lui sol conosciuto.

Chi altro ha conceputo,
s’egli arà spazio a ritrar dalle imprese,
si ravedrà col tempo alle sue ispese.