Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/XLIX

XLIX

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XLVIII L

 
Tanto avea il tonto attento aoperato,
sendo alle man col suo nimico stretto,
che lo spacciò di fatto (esto è l’efetto);
posò giù l’arme e fugli perdonato.

Onde ser Culiseo ne sta gonfiato,
veggendo andar sì le cose a brodetto,
ché, se quel vicinato istà mal netto,
esserne debba altri che lui incolpato.

Non so quel si sarà, ma, per quel senta,
alla porta era giunto el Tamagnino,
che, gorgogliando, d’uscir s’argomenta.

E al romor tratto era il Sonaglino,
essaminando e guadi, e non si attenta
di passeggiar la gora del mulino.

Però, s’un tuo vicino
tu senti isdrucciolar correndo in fretta,
lascialo andar, ché forse ha chi l’aspetta.