Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/II
Questo testo è completo. |
Francesco d'Altobianco Alberti - Poesie (XV secolo)
II
◄ | I | III | ► |
Nulla è che non sia stato e sempre fia,
come per ogni storia si ricorda,
ché nostra voglia concitata e ingorda
ci avolge errando e spesso ci disvia
ch’è colpa delle stelle. Oh qual follia!
S’aggiunta al mal voler l’opra s’accorda,
d’atribuirlo a altri è cosa assorda,
però convien ch’ogni mal ben ci stia.
Sicché destianci omai con lo intelletto,
sollevando dalli occhi il mortal velo,
e seguiàn la ragion che ’l ver ne mostra.
Così quaggiù s’ha fama e grazia in cielo
sanza stimar più voglia il corpo infetto,
ché non ha fondo la miseria nostra.