Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/CLIII

CLIII. A Piero di Cosimo de' Medici

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CLIII. A Piero di Cosimo de' Medici
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Poi che, culo a suo naso, fier Coglioni
fu ito in Romagna e Faenza a rivolta,
Imola franca poi da seggio sciolta
fu, in vituper de’ strutti e onor de’ buoni.

Aquile, serpi, lupi, orsi e lioni
si son ristretti e Babbilonia sciolta
l’ira d’Iddio provoca un’altra volta,
per fulminar le superchi ambizioni.

Ah, Gostantin, che fai che non ti svelli,
po’ che ’l tuo patrimon mal collocasti
a chi ’l fiel sempre ha in corpo e ’l mèle in bocca?

Ingrati, a cui mai par che ’l troppo basti!
Che le man v’avess’io sì ne’ capelli,
com’io ne svellerei più d’una ciocca!