Poesie (Fantoni)/Scherzi/XIX. Per la liberazione di Amore
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XIX
Per la liberazione di amore
(1787)
Sciogliete un cantico,
ninfe vezzose,
cinta la candida
fronte di rose.
5Vidi, credetelo,
dal mesto orrore
d’avaro carcere
fuggito Amore.
Ancor al libero,
10livido braccio
avea lo squallido
spezzato laccio.
Senz’arco agli omeri,
al capo avvolta
15la benda, ed ispida
la chioma incolta.
Il fianco povero
era di strali,
la veste lacera,
20spennate l’ali.
Fuggiva rapido
quasi cervetta,
che oda il sibilo
della saetta.
25Quand’ecco arrestasi,
si scuote e langue,
col piede immobile,
tinto di sangue.
Corro, e col dittamo
30gli porgo aita,
e, cauto, medico
la sua ferita.
Ma invan di reggersi
sul piè s’affanna,
35per meco giungere
alla capanna.
Vel reco, e morbido
letto di fiori
meco gli tessono
40Nisa e Licori:
Nisa, dai languidi
azzurri lumi;
Licori, tenera
cura de’ numi.
45Tre volte il roseo
manto disciolse
l’Aurora, e l’umide
briglie raccolse,
da che l’amabile,
50sanato nume
rivolse al ciprio
lido le piume.
I geni esultano
al suo ritorno,
55e liete plaudono
l’ore del giorno.
Psiche conducelo
nella sua stanza,
e gli rimprovera
60la lontananza.
Cinta la candida
fronte di rose,
sciogliete un cantico
ninfe vezzose.