Poesie (Fantoni)/Odi/Libro I/XVIII. Per il ritorno da Vienna di...
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XVIII
Per il ritorno da Vienna di Pietro Leopoldo
granduca di Toscana nel 1784
Figlio immortale dell’austriaca diva,
principe e padre dell’etrusche genti,
i nostri ascolta, del Danubio in riva,
voti frequenti.
5A Flora rendi il duce suo che attende:
della tardanza con ragion si duole:
senza te mesti sono i giorni e splende
pallido il sole.
Qual madre ansante, cui lontan l’infido
10Euro ritiene oltre di Calpe il figlio,
volge per l’onde dal curvato lido
Pavido ciglio,
ed offre doni sugli altari al cielo,
preci agli dèi del cieco mare invia;
15così la patria con acceso zelo
Pietro desia.
Ma quai mi reca lieti plausi il vento!
Veggo la plebe di corone adorna!
Strider le rote apportatrici io sento!...
20Pietro ritorna.
Lascia la stanza dal fecondo letto,
ibera donna per pietá famosa;
la bella guida, onde la stringa al petto,
prole animosa.
25Voi, tosche madri che la fama onora,
vedove avvolte in mesto manto e bruno,
candide spose a cui non rise ancora
pronuba Giuno,
vergini caste e garzoncelli puri,
30itene al tempio a render grazie ai numi;
sciogliete un inno, e il chiaro dì s’oscuri
d’arabi fumi.
Io voglio a mensa al ripetuto invito
vuotare il fondo dei bicchier capaci:
35vadano lungi dal genial convito
cure mordaci.
Di nostra vita e dell’onor custode
Pietro ritorna al meritato soglio:
non temo insidie, non pavento frode,
40sprezzo l’orgoglio.