Poesie (Fantoni)/Odi/Libro I/IX. A Carlo Emanuele Malaspina, marchese...
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IX
A Carlo Emanuele Malaspina,
marchese di Fosdinovo.
(1782)
Carlo, germe d’eroi, terror di belve,
dall’infallibil braccio;
invano fiuta per l’incerte selve,
rendi Melampo al laccio.
5Crescono l’ombre, con le fosche piume
l’aura carezza il margine:
questa è la mia capanna, accanto ho il fiume;
ma la difende un argine.
Sacra è agli amici: ti riposa. Intanto
10mando le reti a tendere.
Fille, t’affretta; chiama Elpino. Oh quanto,
quanto mai tarda a scendere!
Ma giunge! Vanne ove la rupe bruna
l’onde canute insultano:
15l’insidie intorno ai cavi sassi aduna:
le trote ivi si occultano.
Tu prepara, idol mio, la mensa; i lini
disponi; un bacio donami;
spoglia di mirto i rannodati crini,
20ed il bicchier coronami.
Mentre il Batavo dorme e siede stolto,
dagli avi suoi degenere,
sul marmo ov’è di Ruyther sepolto
il glorioso cenere,
25e solca Rodney il trionfato mare
della contesa America,
onde vinta lo fugge e mesta appare
la sorte gallo-iberica;
beviamo. Un trono non invidio: un trono
30non vale il mio ricovero.
Scarco di cure e di rimorsi io sono,
né chi ha un amico è povero.
Mi rese il cielo allor ricco a bastanza,
che appresi ad esser utile,
35e l’avida a frenar folle speranza
di un desiderio inutile.