Poesie (Carrer)/Ballate/La Sorella

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LA SORELLA.


Solingo vissi, senza speranze,
     Serti e profumi, conviti e danze
     Di nulla gioia m’erano al core,
     Vinto nel tedio, muto all’amore,
     5Finch’io te vidi, pudica e bella,
     Dolce sorella, dolce sorella!

Quel ch’io provassi, la prima volta
     Che di vederti m’accadde, ascolta.
     Pareami averti scontrato ancora,
     10Ma ignoti il loco m’erano e l’ora.
     E dicea il core non vedi? E quella
     La tua sorella, la tua sorella.

Sorella? Oh nome, quanto sei caro!
     Oggi soltanto dunque t’imparo?
     15Ma non sia ch’altro più il labbro dica,
     Non più d’amante nome o d’amica
     In mia risuoni mesta favella:
     Sempre sorella, sempre sorella.

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D’amor fraterno vestigii io trovo
     20Tra i fiori e l’erbe del maggio novo,
     L’aura che a’ salci lambe le chiome
     Ripeter parmi quel caro nome,
     Cantar volando la rondinella:
     O mia sorella, o mia sorella!

25O il dorso prema d’agii destriero,
     O Tonda solchi su pin leggiero.
     Fra l’acque e il lido, tra l’ôra e i rami
     Non cessa istante ch’io te non chiami;
     Sempre un’intenso desio t’appella:
     30Vieni o sorella, vieni o sorella.

Quando fortuna bieco mi guata,
     A te pensando, sorella amata,
     L’alma languente lena ripiglia;
     E dico bruna gli occhi e le ciglia,
     35Bruna del crine le spesse anella,
     Ho una sorella, ho una sorella.

Dacchè la madre mi fa rapita
     Per sempre tolto dalla mia vita
     Credei l’affetto dolce e perenne
     40Che m’ebbe in cura, che mi sostenne,
     Ma quell’affetto mi rinnovella
     La mia sorella, la mia sorella.

Deh! quando il giorno temuto arrivi
     Che di tua cara vista mi privi,

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     45Prima che il labbro divenga muto
     Possa l’usato darti saluto,
     E sia l’estrema mia voce quella:
     Addio sorella, addio sorella.