Poesie (Carducci)/Appendice/Dai Carmina di Ludovico Ariosto

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Appendice - Dai Carmina di Ludovico Ariosto
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DAI CARMINA

DI LUDOVICO ARIOSTO


(Delle poesie latine edite e inedite di Ludovico Ariosto, Studi

e ricerche di G. C., Bologna, Zanichelli, 1875, p. 138).


Va, rea vecchia, con questi carezzevoli
susurri tuoi, va, ingorda vecchia, al diavolo.
Assai la vostra fede, oh assai, m’è cognita,
se ben tardi. Ma tal non son che illudere
5a la lunga mi lasci a le ree femmine
impunemente. Oh come, oh come increscemi
de le fallacie dove mi ritennero
pur tanto tempo; ed io credeva, misero,
l’amore concedesse a me sol unico
10quei dolci frutti ch’io poi con grandissima
vergogna mia compresi che si davano
a questo e a quello e a quello ed a qual siasi
vuol comprar con dannoso prezzo i fetidi
accoppiamenti di coteste adultere.
15Or vedi tu come sfacciata pregami,

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quasi che tutto il suo nefando vivere
io non sapessi. In dietro, o sporca femmina,
ruffiana, venditrice di libidini,
de gli amor miei prostitutrice lurida.
20Oh come l’ira l’ugne mi sollecita
contro quella facciaccia! Oh come l’impeto
in quei bianchi cernecchi la man spingemi!
Impunita or ne andrà questa venefica?
No, che uno sfogo almen mi vo’ concedere;
25e pria le scaverò quegli occhi torbidi,
poi mieterò quella lingua pettegola,
quella che m’ha perduto e fatto misero
e ruinato ed a nulla ridottomi.
E voi mi ritenete, o amici perfidi?
30Lasciatemi, per Dio! largo al giustissimo
furor! paghi costei le pene debite!
Ah, voi la favorite! e di commettere
non sapete un peccato inespiabile
aiutando quell’empia. Io stesso, io vidila
35sovente a l’ombra di notte oscurissima
dissotterrar le benedette ceneri
ed evocar con diro carme l’anime
pallide da i silenzi interminabili.
Ell’è che gitta a i fanciullini il fascino.
40Or su, le paghi tutte, e voi partitevi.
Ma, se per nulla i miei preghi vi movono,
vada la scellerata a tutti i diavoli:
non sempre avrà voi soccorrenti e prossimi.