Poesie (Campanella, 1938)/Poesie postume/VI. Varie/3. Sonetto al signor Petrillo
Questo testo è completo. |
Tommaso Campanella - Poesie (1622)
3. Sonetto al signor Petrillo
◄ | VI. Varie - 2. In lode di don Francesco di Castiglia | VI. Varie - 4. Sonetto fatto al medesimo | ► |
3
Sonetto fatto al signor Petrillo
Bellissimo fanciullo oggi è comparso,
qual luce all’oscurissima mia vita,
temperando la mia doglia infinita
in sue domande onestamente scarso.
Ché, veggendo il mio senno vano e sparso,
ch’a nuovo carme inabile s’addita,
il vecchio canto a ripigliar m’invita:
proposta veramente d’Anacarso.
Glorioso garzon, che il cor mi pungi,
di castissimo amor usando l’arco,
e nuovo senno al mio perduto aggiungi,
carme ti rendo, d’ogni gusto parco,
ch’esce da bocca di dolcezza lungi,
ch’agli ultimi sospiri è fatta varco.