Poesie (Campanella, 1915)/Poesie postume/IV. Rime amorose/17. Venga l'anno novello apportatore di gioia a Flerida

17. Venga l'anno novello apportatore di gioia a Flerida

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17. Venga l'anno novello apportatore di gioia a Flerida
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[Venga l’anno novello apportatore di gioia
A Flerida, a istanza del medesimo]

Sorgi, Flerida mia,
ch’io sento risanarme; onde, tu essendo
e tu insieme ed io, forz’è che torni
al tuo vigor di pria;
sí come penai io, tu ancor patendo,
tu sol, che fai i miei giorni
tutti sereni e adorni.
Ciò, ch’a te piace e giova,
in me ancor si ritrova.
Passi il tempo fatal del nostr’affanno,
venga il sperato ben del novell’anno.