Poema paradisiaco/Prologo/Esortazione
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Gabriele D'Annunzio - Poema paradisiaco (1892)
Prologo - Esortazione
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ESORTAZIONE.
Anima, a che t’indugi ignobilmente
fra il tedio de la vita e la paura
de la morte? Le faci sono spente.
4Nulla riluce ne la gran bassura.
A che dunque t’indugi? Ancor ti mente
la speranza di un’ultima avventura?
Guarda ben la tua via; nuda, silente,
8come constretta fra due cieche mura.
Poichè non giunge il fulmine improvviso,
a che t’indugi omai? Non dubitare.
11La grande pace ti sarà concessa.
Più d’una volta tu leggesti in viso
ai cadaveri freddi ne le bare
14che la Morte mantenne la promessa.
“E le piccole foglie in cima ai rami
di primavera? e il cielo così grande?
e i fanciulli? e le tombe venerande?
18e la madre? e la casa che tu ami?„