Poema paradisiaco/Hortulus Animae/Un sogno (II)
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UN SOGNO.
Era morta, era fredda. La ferita
era a pena visibile, in un fianco:
piccolo varco per sì grande vita!
Il lenzuolo pareva assai men bianco
5del cadavere. Mai nessuna cosa
vedran gli occhi più bianca di quel bianco.
Fiammeggiava l’estate impetuosa
ai vetri; e insetti che pareano enormi
facean ne l’afa un rombo, senza posa.
10Ella era fredda. Io le dicea: — Ma dormi? Con
un sorriso stupido ed atroce
io ripetea, da presso: — Dormi? Dormi?
Dormi? — E il pensier che quella rauca voce
non fosse mia, mi strinse di paura.
15Ascoltai. Non si udì fiato nè voce.
Parevano di fiamma quelle mura.
In quell’afa un odor sempre più forte
saliva, come in una sepoltura.
L’invincibile odore de la morte
20mi soffocava. E bene, io soffocai.
Io stesso chiuso avea finestre e porte.
— Dormi? Dormi? — Ella non rispose mai.
Il lenzuolo parea di lei men bianco.
Su la terra nessuna cosa mai
25vedran gli occhi più bianca di quel bianco.