Pietate, a cui spesso me comando
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Questo testo fa parte della raccolta XX. Messer Niccolò Rosso
XV
Il cuore del poeta è ormai preso.
Pietate, a cui spesso me comando,
che erette l’alma dal meo corpo sciolta,
venne per farmi onor cum zente molta
4e preti, «Requiem eternavi» cantando.
Allor smaritti, ch’i’era solo quando
vidi cotanta turba insieme accolta;
a lei piacque che non mi trovò tolta
8la vita, come mostrò mego stando.
Possa contommi: — Eo casonai a torto
Amor, che stretto portava il tuo core:
11per ch’eo pensai che él t’avesse morto. —
Et eo dissi: — Donna di tal valore
gliel diede, ch’él non pò rezever fitte. —
14linde, lieta di zò, da mi spartitte.