Pescatori d'Islanda/Parte V/Capitolo XI
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Capitolo Undecimo.
Dei passi nel sentiero! Veniva qualcuno? — Allora si levò, dritta; rapidamente aggiustò la sua cuffia e la pettinatura.
I passi si avvicinavano, bisognava entrare. Presto prese un’aria indifferente come si trovasse là per caso, non volendo ancora, per niente al mondo, rassomigliarealla moglie di un naufrago. Era appunto Fante Floury, la moglie del secondo della «Leopoldina». Questa comprese subito cosa facesse là Gaud — inutile fingere con lei. E da principio restarono mute, l’una davanti l’altra, spaventate ancora di più e portandosi rancore scambievolmente per essersi incontrate nello stesso sentimento di terrore.
— Tutti quelli di Treguier e di Saint-Briene sono rientrati da otto giorni — disse infine Fante, spietata, con una voce sorda e come irritata.
Ella portava un cero per fare un voto.
— Ah! sì..... un voto..... Gaud non aveva ancora voluto pensare a queste risorse disperate. Ma entrò nella cappella dietro Fante, senza dire niente, e s’inginocchiarono l'una vicino l’altra come due sorelle. Dissero delle preghiere ardenti e con tutta l’anima, alla Vergine Stella del mare. E poi ben presto non si sentì che un rumore di singhiozzi e le loro lagrime trattenute fino allora cominciarono a cadere sulla terra....
Si rialzarono più dolci, più fidenti. Fante aiutò Gaud che barcollava e, prendendola nelle sue braccia, la strinse al seno. Avendo asciugate le loro lagrime, aggiustati i loro capelli, spolverate le loro gonne se ne andarono, silenziosamente, ciascuna per la sua strada.