Per la morte di Napoleone Eugenio

Giosuè Carducci

Indice:The Oxford book of Italian verse.djvu Poesie Letteratura Per la morte di Napoleone Eugenio Intestazione 26 marzo 2022 75% Poesie

Questo testo fa parte della raccolta The Oxford book of Italian verse


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Q
UESTO la inconscia zagaglia barbara

Prostrò, spegnendo gli occhi di fulgida
               Vita sorrisi da i fantasmi
               4Fluttuanti ne l’azzurro immenso.

               L’altro, di baci sazio in austriache
               Piume e sognante su l’albe gelide
               Le dïane e il rullo pugnace,
               8Piegò come pallido giacinto.

               Ambo a le madri lungi: e le morbide
               Chiome fiorenti di puerizia
               Pareano aspettare anche il solco
               12De la materna carezza. In vece

               Balzâr ne ’l buio, giovinette anime,
               Senza conforti; nè de la patria
               L’eloquio seguivali al passo
               16Co i suon’ de l’amore e de la gloria.

               Non questo, o fosco figlio d’Ortensia,
               Non questo avevi promesso al parvolo;
               Gli pregasti in faccia a Parigi
               20Lontani i fati del re di Roma.

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               Vittoria e pace da Sebastopoli
               Sopían co ’l rombo de l’ali candide
               Il piccolo: Europa ammirava:
               24La Colonna splendea come un faro.

               Ma di decembre, ma di brumaio
               Cruento è il fango, la nebbia è perfida:
               Non crescono arbusti a quell’aure,
               28O dan frutti di cenere e tòsco.

               O solitaria casa d’Aiaccio,
               Cui verdi e grandi le querce ombreggiano
               E i poggi coronan sereni
               32E davanti le risuona il mare!

               Ivi Letizia, bel nome italico
               Che omai sventura suona ne i secoli,
               Fu sposa, fu madre felice,
               36Ahi troppo breve stagione! ed ivi,

               Lanciata a i troni l’ultima folgore,
               Date concordi leggi tra i popoli,
               Dovevi, o consol, ritrarti
               40Fra il mare e Dio cui tu credevi.

               Domestica ombra Letizia or abita
               La vuota casa: non lei di Cesare
               Il raggio precinse: la còrsa
               44Madre visse fra le tombe e l’are.

               Il suo fatale da gli occhi d’aquila,
               Le figlie come l’aurora splendide,
               Frementi speranza i nepoti,
               48Tutti giacquer, tutti a lei lontano.