Pensieri e giudizi/V/XXI
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XXI. 1
Ai giovinetti che si accingono a purificare le anime pargolette nei puri lavacri della Scuola Moderna non sarà inutile rammentare il fischio solenne lanciato da un sognatore impenitente di perfezioni morali ed estetiche in una assemblea generale di fornicatori della curia, della reggia e della scuola, legati da perpetuo comparatico ai variopinti arlecchini di tutte le sètte, ad onore e gloria della ignoranza, della malizia e dell’impostura: trinità borghese che il povero Tommaso Campanella credeva poter debellare, ma che purtroppo è ancora viva e trionfante in tutti e due gli emisferi.
Io di qui vi contemplo, uomini, a cui
La fortuna volubile concede
Benignamente le carnose groppe:
Eroi scettrati, aruspici infallibili,
Impennacchiati ammazzatori, arcigni
Rigattieri d’Astrea, prosciugatori
Di Banche, prestigiosi archimandriti
Di pie congreghe, apostoli e tribuni
Del proprio ventre. A voi buoni, a voi prodi
S’inchina il mondo trepidante, a voi
Laudi strimpella il ribechin fiorito
Dei rifunghiti menestrelli; io, stolto
Orditor d’alti sogni, in voi saetto
L’ultimo strale del mio sdegno: sprezzo
Plebee minacce, auree lusinghe, e, quanto
Più mugghia osanna a voi d’intorno il gregge,
Tanto più sorge e il morbid’aer fende
Lungo, acuto, insistente il fischio mio.2