Pensieri e giudizi/IV/XIX
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XIX.
19 settembre 1907.
Il buonsenso, la storia, il ridicolo sono le armi più atte a demolire la Bastiglia dell’impostura e a snidare gl’immondi rapaci. La Francia ammaestrata da Voltaire e da Victor Hugo a ben maneggiare tali armi, è riuscita a sbarazzarsi delle Congregazioni e del boja. Saprà l’Italia fare altrettanto per liberarsi dai carnefici della coscienza?
Un certo risveglio, un tal quale fermento non si può negare; la gioventù si va sempre più infervorando all’Idea dello Stato laico; e certi rossi bagliori, tra la folta nebbia dell’indifferenza borghese, annunziano qua e là non lontana l’esplosione di un incendio memorabile. Vero è che le Autorità, più o meno legittime, accuratamente celando la chierica sotto l’elmo del pompiere, si scalmanano a mettere in punto i loro strumenti per domare o isolare in sul nascere le fiamme purificatrici; ma il popolo ha ormai aperto gli occhi; i sacri misteri claustrali sono stati violati ed esposti all’abbominio e allo scherno di tutti; e, se davvero l’antico valore negli italici cor non è ancor morto, è sperabile che l’Italia non si mostri da meno della Francia, e che la famosa breccia di Porta Pia non rimanga nella memoria del mondo come la più solenne impostura del nostro risorgimento.