Pensieri e discorsi/La messa d'oro/V
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V.
E quelli sono forse di nuovo appariti sul vestibolo, e io continuo a parlare tra l’odor d’incenso e il profumo del sole:
“Una forza, una ananke, una soave ananke ci conduce. È la virtù maggiore di San Paolo, è la guida di Dante: l’amore. Io non so con qual nome voi, uomini della scienza, possiate chiamare questa necessità, che voi, illustratori della legge d’evoluzione, riconoscete. Forse differenziazione? La parola è aspra e lunga. Vorrei nella mia nuova audacia, nel mio semplicismo filosofico, proporvene una breve e molle, e terribile: odio. Odio di sè, odio per ciò che, di sè, dispiace, non confà, non... si ama. È inutile: odio è l’altra faccia di amore: non si può dire odio e non dire amore! Ebbene, o uomini della chiesa, io voglio farvi un paragone. La nostra anima o psiche è detta e figurata come una fanciulla. Ora rappresentatevi due bambine che giocano avanti casa. A un tratto apparisce al canto della via una bestia, un mostro... Le due bambine ne sono atterrite, tutte e due; ma l’una rivolta le spalle in un subito impeto, e fugge, vola con le braccia tese, verso l’uscio di casa sua; l’altra, no, non volta le spalle, ma indietreggia con gli occhioni spaventati, fissi sul mostro ovvero bestia; indietreggia, facendo, come si dice, il passo del diavolo, indietreggia sempre... verso dove? verso l’uscio di casa sua. L’una nel tragitto fatto all’indietro, non ha veduto, non ha potuto vedere, quel che ha veduto l’altra, nel suo, fatto volando in avanti: non ha veduta la dolce madre che è sull’uscio, accorsa alle grida... Ma credete voi che ella, la dolce madre, non abbraccerà l’una, come abbraccia l’altra? Pur che essa riesca a lei, sì, non è vero? E se arretrerà, invece, verso qualche precipizio che ella non veda, la mamma farà qualche passo, volerà anzi verso la sua bambina che si perde senza volere e senza sapere! Non è vero, o uomini della chiesa, la cui anima fugge, inorridita, dal male e vola verso Dio, non è vero, che anche l’anima di costoro, pur camminando all’indietro, senza vedere ciò che voi vedete, fa lo stesso cammino e riesce al medesimo fine, quando giunge alla porta dopo cui ormai si è sicuri? E ciò, perchè ella è guidata da un sentimento eguale al vostro, di odio al male che è lo stesso che amore del bene?
A ogni modo, o anime che volate dritte, o anime che fuggite a ritroso, nel comune tragitto che è del bene, sino alla porta che vi nasconderà tutte, non vogliatevi male! Quel tragitto è proprio un volo e una fuga, e dura così poco!