Pensieri e discorsi/L'Eroe italico/XII

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L'Eroe italico - XI L'Avvento
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XII.


Formate, o giovani, col vostro Re giovane — felice della sua angioletta che col suo piccolo vagito [p. 219 modifica]ha la potenza ineffabile di disserrare le ferrate porte del carcere — formate, o giovani, un popolo forte e sereno che sia preparato al destino; che si faccia degno e si tenga pronto ad abbracciare gli altri popoli e a stringersi loro nella auspicata federazione europea, o nella sovrumana fratellanza di tutti gli uomini; quando nella pace e nel lavoro siano un mesto ed incredibile ricordo la fame, il vizio, il delitto, la guerra; un popolo che sia pronto ogni giorno a tale domani, e apra sin d’ora tutti i suoi cuori a tale verbo d’amore; ma sia anche pronto, nelle vicissitudini che ancora sono tra il presente e l’avvenire, sia pronto contro chi volesse togliergli il suo faticoso presente e il suo laborioso avvenire; dalle officine più liete, dalle scuole rese più sapienti, dalle campagne divenute più floride, sia pronto, ora e sempre, ad opporre tutti i suoi figli sull’Alpi nostre e sul Mare nostro!