Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/950
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gli altri generi di cose chiamate utili e generalmente a tutto (16 aprile 1821).
* Rassegnato e sommesso, perché l’indole degli abitatori determinata dall’influenza del clima è composta a un tempo di bontà e di trascuratezza, l’indiano, dice l’autore (Collin di Bar, Storia dell’India antica e moderna, ossia l’Indostan considerato relativamente alle sue antichità ec., Parigi 1815), è capace de’ piú magnanimi sforzi. I popoli del nord della penisola, meno ammolliti dalle voluttà e dal clima, sono da lungo tempo il terrore della compagnia inglese e saranno forse col tempo i liberatori delle regioni gangetiche (fra questi deve intender certo i Maratti). Spettatore di Milano, quaderno 43, p. 113, Parte straniera, 30 dicembre 1815. Dello stato e genio pacifico degli antichi indiani vedi p. 922. De’ cinesi, parimente meridionali, vedi p. 943, capoverso ultimo (16 aprile 1821).
* Alla p. 949. Mancare assolutamente di sistema (qualunque esso sia), è lo stesso che mancare di un ordine, di una connessione d’idee, e quindi senza sistema non vi può esser discorso sopra veruna cosa. Perciò quelli appunto che non discorrono, quelli mancano di sistema o non ne hanno alcuno preciso. Ma il sistema, cioè la connessione e dipendenza delle idee, de’ pensieri, delle riflessioni, delle opinioni è il distintivo certo e nel tempo stesso indispensabile del filosofo (17 aprile 1821).
* Lo Spettatore di Milano, 15 febbraio 1816, quaderno 46, p. 244, Parte straniera, in un articolo estratto dal Leipziger Litteratur Zeitung, rendendo brevissimo conto di un opuscolo