Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/724

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*   Alla p. 509. Da questa osservazione deducete che Floro, stampato la prima volta in-4° a Parigi in Sorbonae domo, senza nota di anno, di luogo, ma circa il 1470 (Fabricio), era uno de’ non molti classici conosciuti e letti al tempo del Petrarca (7 marzo 1821). [p. 152 modifica]


*    L’uomo è cosí inclinato alla lode, che anche in quelle cose dov’egli non ha mai né cercato né curato di esser lodevole e ch’egli stima di nessun pregio, ancora in queste l’esser lodato lo compiace. Anzi spesso lo indurrà a cercar di rialzare presso se stesso il pregio e l’opinione di quella tal cosa minima nella quale è stato lodato, e a persuadersi che essa, o l’essere lodevole in essa, non sia del tutto minimo nell’opinione altrui (7 marzo 1821).


*    I poeti, oratori, storici, scrittori insomma di bella letteratura, oggidí in Italia, non manifestano mai, si può dire, la menoma forza d’animo (vires animi, e non intendo dire la magnanimità), ancorché il soggetto o l’occasione ec. contenga