Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/571

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[p. 68 modifica] repubblica l’influenza della natura), non se ne abusino, non cerchino di passar oltre, sieno contenti, anzi impieghino il poter loro a mantener l’uguaglianza e libertà, si comunichino agli altri, diminuiscano l’invidia de’ loro vantaggi col fuggire l’orgoglio, la cupidigia, il disprezzo o l’oppressione degl’inferiori ec. ec. ec. E tutto questo accadeva effettivamente nei primi e migliori tempi delle antiche democrazie, cioè ne’ piú vicini alla natura e per gli effetti e le opere e i costumi, e materialmente per l’età. Ma, spente le illusioni, scemata o tolta la natura, tornato in campo il basso egoismo fomentato dai vantaggi e dai mezzi d’ingrandimento nei superiori, irritato negl’inferiori dalla stessa inferiorità, aggiunte le ricchezze, il lusso, le clientele, gl’impegni, le ambitiones, la filosofia, l’eloquenza, le arti e le altre infinite corruzioni e πλεονεξίαι della società, le democrazie s’indebolirono, crollarono e finalmente caddero. E qui torniamo al principio del nostro discorso,