Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4481
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num. 6, t. I, p. 114, linea 26, p. 515, linea 14-16 ec.) (2 aprile 1829, Recanati).
* Odio verso i nostri simili. Galateo morale. Umanità degli antichi. - Da che viene quel fenomeno sí incontrastabile, sí universale senza eccezione; che è impossibile essere spettatori di un piacer vivo, provato da altri (non solo uomo, anche animale), massime non partecipandone, senza sperimentare un irresistibile senso di pena, di rabbia, di disgusto, di stomaco? - piaceri sí morali, sí fisici. - piaceri venerei, insoffribili a vedere in altri, sí uomini, sí anche animali: insoffribili anche agli animali, sí in quei della propria specie, sí in altri. - Perché sí spiacevole in natura la vista del piacer d’altri? - Il Casa nel Galateo prescrive che non si mangi o beva in compagnia o presenza altrui con dimostrazione di troppo gran piacere: Cleobulo apresso Laerzio, notato da me altrove, che non si faccia carezze alla moglie in presenza d’altri. Vedi pagina seguente. - In fatto di donne generalmente, in fatto di galanteria, la cosa è notissima; insoffribile non solo la vista, ma i discorsi, i vanti, di fortune altrui. Il y a toujours dans les succès d’un homme auprès d’une femme quelque chose qui déplaît, même aux meilleurs