Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4198
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e molto piú il diffonderne la coltura e la conoscenza, è la piú inutile e strana cosa che si possa fare; è propriamente il metodo di ottener con fatica e spesa quello che si può ottenere senza fatica né spesa; di eseguire artificialmente e di render necessaria l’arte laddove la natura bastava, e laddove col metodo artificiale non si ottiene il menomo vantaggio sopra il naturale. Insomma, è il metodo di moltiplicare e complicar le ruote e le molle di un orologio, e di far con piú quel medesimo che si poteva fare e già si faceva con meno. Il simile dico della politica, del macchiavellismo ec. e di tutte le arti inventate per combattere e superchiare i nostri simili (Bologna, 10 settembre 1826).
* Se una volta in processo di tempo l’invenzione per esempio dei parafulmini (che ora bisogna convenire esser di molto poca utilità), piglierà piú consistenza ed estensione, diverrà di uso piú sicuro, piú considerabile e piú generale; se i palloni aerostatici e l’aeronautica acquisterà un grado di scienza, e l’uso ne diverrà comune, e la utilità (che ora è nessuna) vi si aggiungerà ec.; se tanti altri trovati moderni, come quei della navigazione a vapore, dei telegrafi ec. riceveranno applicazioni e perfezionamenti tali da cangiare in gran parte la faccia della vita civile, come non è inverisimile; e se in ultimo altri nuovi trovati concorreranno a questo effetto; certamente gli uomini che verranno di qua a mille anni, appena chiameranno civile la età presente, diranno che noi vivevamo in continui ed estremi timori e difficoltà, stenteranno a comprendere come si potesse menare e sopportar la vita essendo di continuo esposti ai pericoli delle tempeste, dei fulmini ec., navigare con tanto rischio di sommergersi, commerciare