Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3954

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[p. 325 modifica] né mai si verificò.

Si applichino eziandio le dette osservazioni alla difficoltà o impossibilità di ben tradurre, a ciò che perde un libro nelle traduzioni le meglio fatte, all’assoluta impossibilità e contradizione ne’ termini, dell’esistenza di una traduzione perfetta, massime in riguardo ai libri il cui principal pregio, o tutto il pregio o buona parte spetti allo stile, all’estrinseco, alle parole ec. o col cui effetto queste sieno particolarmente [p. 326 modifica]ed essenzialmente legate ec., come debbono esser necessariamente piú o meno tutti i libri di vera poesia in verso o in prosa ec. ec. (7 decembre 1823). - Si estendano ancora le dette osservazioni alla diversità delle idee concomitanti di una stessa parola ec. e quindi dell’effetto di una stessa scrittura ec., secondo i tempi e le nazioni, i forestieri o nazionali, posteri piú o meno remoti o contemporanei ec. E quindi alla poca durevolezza ed estensione possibile della fama e stima di una scrittura per ottima ch’ella sia, almeno dello stesso grado e qualità di fama e stima, e del giudizio di essa ec., massime essendo impossibili le traduzioni perfette, o dall’antico nel moderno, o d’uno in altro moderno ec., come di sopra. E le differenze occasionate ne’ lettori da quelle de’ tempi, costumi, climi, luoghi ec. ec. ec. (7 decembre 1823).


*    «Quoi qu’on en dise, il vaut mieux être heureux par l’erreur que malheureux par la vérité.» Lettres du Roi de