Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3937

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[p. 310 modifica] vedesi che tale è la sua intenzione, e che le cose sono ordinate a questo risultato universalmente e particolarmente, secondo le loro specie e lor differenze e proporzioni scambievoli, ma nel tutto il risultato è quello che ho detto), al contrario di ciò che accade nell’individuo e nel genere umano civilizzato, per propria natura della civiltà - ec. ec. - Vedi il pensiero precedente (28 novembre 1823). - Segue ancora da questi principii che la vita attiva, come piú materiale e abbondante piú di esistenza che di vita propria, la vita ricca di sensazioni ec. è naturalmente, e secondo la natura sí propria sí universale, piú felice che la contemplativa ec. la qual è il contrario. Vedi pag. seg. [p. 311 modifica]


*    Al detto altrove di possente, puissant, pujanza ec. aggiungi sobrepujar (29 novembre, anniversario della morte di mia nonna, 1823).


*    Ho posto altrove tremolare, trembler, temblar ec. fra’ diminutivi positivati (o fossero frequentativi, o cose simili, in origine). Se però questi verbi son fatti da tremulus, e’ non sono diminutivi, perché tremulus è da tremere, come speculum da specere, e né l’uno né l’altro è diminutivo, e tremulare non sarebbe piú diminutivo che speculare, jaculari e simili, del che vedi la p. 3875 (29 novembre 1823).


*    Ho detto altrove in piú luoghi che la francese per l’estrinseco e per l’intrinseco è di tutte le lingue sorelle la piú lontana dalla madre. Molto piú vicina le fu ne’ passati secoli (come nel cinquecento ec.) per l’intrinseco, siccome per l’estrinseco ancora, cioè per la pronunzia della loro scrittura (ch’é tanto piú simile al latino che la loro favella) erano piú vicini al latino non solo nel trecento ec., come ho detto altrove, e ne’ principii della lingua, ma nel cinquecento ancora e nel seicento di mano in mano ec. (29 novembre 1823).