Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3924

Pagina 3924

../3923 ../3925 IncludiIntestazione 24 gennaio 2019 100% Saggi

3923 3925

[p. 298 modifica] cagione ha acquistato maggior forza corporale ch’ei non aveva per natura, o in un corpo debole che si trovi in passeggero stato di straordinaria forza, sono piú forti, ma non perciò veramente piú vive, anzi meno perché piú tengono del materiale, e la materia (cioè quella parte delle cose e dell’uomo che noi piú peculiarmente chiamiamo materia) non vive, e il materiale non può esser vivo, e non ha che far colla vita, ma solo colla esistenza, la quale considerata senza vita, non è capace né di amor proprio né d’infelicità. Cosí la materia non è capace di vita, e una cosa, un’azione, una sensazione ec., quanto è piú materiale, tanto è men viva. Insomma, ciascuna specie di viventi rispetto all’altre, ciascuno individuo rispetto a’ suoi simili, ciascuna nazione rispetto all’altre, ciascuno stato dell’individuo sia naturale, sia abituale, sia attuale e passeggero, rispetto agli altri suoi stati, quanto ha [p. 299 modifica]piú del materiale, e meno dello spirituale, tanto è, propriamente parlando, men vivo, tanto meno partecipa della vita e per quantità e per intensità e grado, tanto ha minor somma e forza di amor proprio, e tanto è meno infelice. Quindi tra’ viventi le specie meno organizzate, avendo un’esistenza piú materiale, e meno di vita propriamente detta, sono meno infelici. Tra le nazioni umane le settentrionali, piú forti di corpo, men vive di spirito, sono meno infelici delle meridionali. Tra gl’individui umani i piú forti di corpo, men delicati di spirito, sono meno infelici. Tra’ vari stati degl’individui, quello per esempio di ebbrietà, benché piú vivo quanto al corpo, essendo però men vivo quanto