Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3895
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | 3894 | 3896 | ► |
di cui p. 3636, margine, benché fromba non sia nome latino), ec. e simili altri in olo ec. breve, sono alla latina; il che è da notare (20 novembre 1823).
* Il sonno e tutto quello che induce il sonno ec., è per se stesso piacevole, secondo la mia teoria del piacere ec. Non c’é maggior piacere (né maggior felicità) nella vita, che il non sentirla (20 novembre 1823).
* Alla p. 3876. Venio ha già perduto il suo i in veni il cui i non è il radicale, ma quello della terminazione del perfetto, se già esso non comprende ambo gl’i, come negli antichi codici e monumenti si trova assai spesso audi per audii, Tulli per Tullii, anzi regolarmente Tulli e non Tullii ec., del che vedi il Conspectus orthographiae cod. vaticani de Republica di Niebuhr. In ogni modo è certo che virtualmente l’i, per esempio di Tulli, contiene due i, come il moderno nostro (e latino) -j-. Del resto, anomalie che faccian perdere l’i radicale ai temi della quarta sono moltissime. Per esempio, vincio-vinxi (dove l’i secondo non è il radicale), sentio-sensi ec. Contrazioni altresí moltissime, come saltum di salio per salitum ec. ec. ec. Audisti audistis ec. sono contrazioni, non, cred’io, di audiistis ec. ma di audivisti, come amasti di amavisti; onde in audisti audistis ec. l’i radicale non sarebbe perduto, ma sola la sillaba interposta vi (20 novembre 1823).