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[p. 433 modifica] La natura confonde i pirronisti, e la ragione confonde i dogmatizzanti, vale a dire quelli che ammettono e sostengono delle opinioni come certe. Pensées de Pascal, ch. 21. Infatti il dubbio non ha quasi esistito se non dopo la ragione e la scienza, e non c’é cosa cosí sicura in quello che crede come l’ignoranza; e l’uomo naturale tutto quello che sa o crede sapere, e ciò per dettato della natura, lo tiene per certissimo e non ci prova ombra di dubbio. Tanto è vero che l’ignoranza conduce alla totale indifferenza, e quindi all’inazione e alla morte: o piuttosto tanto è vero che si dia un’ignoranza assoluta, ossia uno stato dell’anima privo affatto di credenza e di giudizio: tanto è stolto il confondere la mancanza della verità colla mancanza dei giudizi, quasi non si dassero giudizi se non veri, o quasi dal detto principio [p. 434 modifica]risultasse la necessità di un giudizio vero assolutamente e non piuttosto di un giudizio veramente utile e adattato alla natura dell’uomo.

Quanto al desiderio che ha l’uomo di conoscere, desiderio che si pretende infinito, come quello di amare, e a differenza di quello di operare.

1° Non è vero ch’egli sia infinito per se, ma solo materialmente e come desiderio del piacere, ch’è tutt’uno coll’amor proprio. E non è vero che l’uomo