Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3822

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[p. 207 modifica] de’ lettori oggidí è generalmente poco atta a ricevere forti, cioè intime e durevoli impressioni: il che è quello ch’io diceva, e il proposito di questo discorso. E quel movimento delle poesie e de’ poeti che spetta solamente o principalmente all’immaginazione, sia che nasca da essa sola nel poeta, e in essa sola abbia avuto luogo, sia che in essa sola possa agir ne’ lettori e ad essa sola comunicarsi (questo è più probabilmente il caso nostro, perché io credo che Lord Byron veramente senta, non solo immagini, anzi l’eccesso e la straordinaria forza e qualità de’ suoi sentimenti sia quel che gli noccia) difficilmente e in piccola parte e [p. 208 modifica]poco gagliardamente si comunica ai lettori d’oggidí. Diversamente certo accadeva negli antichi (lo vediamo infatti anche oggi ne’ fanciulli e ne’ giovani ancora inesperti del mondo, o nella prima gioventú, quando ella in pratica, ancor non filosofa, come tutti fanno nell’altre età, o dopo l’esperienza; cioè tutti oggi filosofano, quanto alla vita ec., chi in teoria e in pratica, chi in questa sola). Oggi anche gli antichi sommi poeti presto ci stancano e lasciano in secco, se e quando non sono che immaginosi, ancorché in questo medesimo sommi, straordinarii e pieni d’arte. Le poesie di Lord Byron molto piú e piú presto ci stufano e lascian freddi, per la grande uniformità che vi si sente, la quale può esser vera, e nascere da mancanza della vera e sottile arte poetica (sí bene e distintamente conosciuta e sí eccellentemente e maestrevolmente praticata dagli antichi); e può anche esser che sia apparente, e nasca solo dal continuo eccesso in ogni cosa, dalla continua intensità, dal continuo risalto