Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3521

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[p. 2 modifica] ec.; né gli dimostrava la perversità degli uomini, che ancora non erano perversi, né lo disgustava e faceva pentire della virtú, che ancor non era, se non altro, dannosa, e ch’egli per naturale istituto aveva intrapreso fin da principio di seguire, e seguiva; allora i vecchi, come piú ricchi d’esperienza e piú saggi, [p. 3 modifica]erano piú venerabili e venerati, piú stimabili e stimati, ed anche in molte parti piú utili a’ loro simili o compagni ed al corpo della società, che non i giovani e quelli dell’altre età. 2°, Cominciata a corrompere la società umana e giunta la corruzione al mezzo, o piú oltre, l’esperienza dovette fare tutto il contrario delle cose dette di sopra, e distruggendo le buone disposizioni naturali e le qualità contratte ne’ primi anni, render l’individuo tanto peggiore di carattere, d’animo, di costumi, di qualità, di azioni o di desiderii quanto piú egli avesse sperimentato. Allora dunque i vecchi furono (nella gran società) molto meno stimabili e stimati, quanto alla virtú ed all'onestà, che i giovani ec.; molto piú tristi, svergognati,