[p. 366 modifica] gl’idiomi e gli stili greco e latino, non si possono in alcuna lingua del mondo, né moderna né antica, esprimer meglio né piú spontaneamente e naturalmente che nella italiana e nella spagnuola, e negli stili riconosciuti rispettivamente per classici appo queste due nazioni: né si potrebbero, assolutamente parlando, esprimer meglio di quello che queste due lingue e questi due stili possano fare. Dico possano fare, perché lo spagnuolo non lo ha forse ancora mai fatto perfettamente, benché la sua indole e lo comporti e lo richiegga. Dico quel tal carattere identico di nobiltà ec., proprio della lingua e stile greco e latino. Le qualità medesime in genere, come la nobiltà in genere ec., possono esser proprie anche del francese e del tedesco e d’ogni lingua cólta, ma quel tal carattere individuale e identico di nobiltà ec. che distingue i suddetti stili greco e latino, non solo non lo richieggono né l’amano, ma in niun modo lo comportano, gli stili francese, inglese ec. Questi possono esser nobili, ma in altro modo; semplici, ma in diversissimo