Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2938
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né potremo mai vedere nemmeno i limiti? né arrivar mai ad intendere né anche a sufficientemente ammirare l’artifizio e il modo? anzi neppur la qualità della massima parte di lei? cioè la qualità dell’esistenza della piú parte delle cose comprese in essa opera; o vogliamo dir la massima parte di esse cose, cioè degli esseri ch’esistono. Pochissimi de’ quali, a rispetto della loro immensa moltitudine, son quelli che noi conosciamo pure in qualunque modo, anche imperfettamente. Senza parlar delle ragioni e maniere occulte dell’esistenza che noi non conosciamo né intendiamo punto, neppur quanto agli esseri che meglio conosciamo, e neppur quanto alla nostra specie e al nostro proprio individuo (10 luglio 1823).
* Questo ch’io dico delle opere della natura dicasi eziandio proporzionatamente di molte o grandi o belle o per qualunque cagione notabili e maravigliose opere degli uomini, o sieno materiali, o appartengano puramente alla ragione; o di mano o d’intelletto o d’immaginativa; scoperte, invenzioni, scienze, speculazioni ec. ec.;