<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2690&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20151210201522</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2690&oldid=-20151210201522
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2690 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 379modifica] perché cosí dissero i latini, e l’origine di quest’anomalia si cerchi nel latino dov’ella pur fu e donde ella venne, non nell’italiano o nel provenzale o nella lingua romana o romanza; quando è chiaro ch’ell’è tanto piú antica di tutte queste lingue. Similmente da audeo dovevasi fare auditus. Ma i latini a noi noti fecero ausus. Anomalia [p. 380modifica]Anomaliadella stessa natura e condizione di arsus da ardeo, seconda congiugazione come audeo. Quest’ausus è il nostro oso: da questo nome oso viene osare, che i provenzali dissero o almeno scrissero anche ausar (Perticari, l. c., p. 210, lin. 7): ed infatti osare non è che un continuativo barbaro d’audere, ch’è la sua radice prima, e l’immediata è ausus. Ma il Perticari viceversa direbbe che oso ed ausus viene da osare e da ausare, giacché dice che arso viene da arsare. Quasi che, anche secondo l’analogia della nostra lingua, da arsare si potesse far arso: e non piuttosto arsato, ch’è il