<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2598&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20151205204147</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2598&oldid=-20151205204147
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2598 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 326modifica] e acquistano l’abito di giudicare da se generalmente parlando, pure, in quanto alle sensazioni materiali, difficilmente possono mancare di acquistarlo, essendo cosa di cui tutti gli spiriti sono capaci. Nondimeno anche questo va in proporzione degl’ingegni e della maggiore o minore conformabilità, ed io ho espressamente veduto uomini di poco o poco esercitato talento, durar lunghissimo tempo a compiacersi di saporacci e alimentacci ai quali erano stati inclinati nella fanciullezza. E ho veduto pochi uomini il cui spirito dalla fanciullezza in poi abbia fatto notabile progresso, pochi, dico, n’ho veduti, che anche intorno ai cibi non fossero mutati quasi interamente di gusto da quel ch’erano stati nella puerizia. [p. 327modifica]Ben potrebbono tuttavia esser poco conformabili i sensi esteriori, o qualcuno de’ medesimi, in un uomo di conformabilissimo ingegno. Ma si vede in realtà che questo accade di rado e per lo piú la natura degli individui (come quella delle specie, e dei generi e come la natura universale) si corrisponde appresso a poco in ciascuna sua parte.