[p. 210 modifica] en Madrid, 1748, p. 184, col. 1. Ecco l’origine e la primitiva ragione de’ sacrifizi e idea della divinità. Si stimava invidiosa e nemica degli uomini, perché gli uomini lo erano per natura fra loro, e per causa delle tempeste ec., le quali appunto si cercava di stornare co’ sacrifizi. Né si credeva già primitivamente che gli Dei godessero materialmente, godessero della carne o sangue o altro che loro si sacrificava, ma della morte e del male della vittima e che questo placasse l’odio loro verso i mortali e la loro invidia. Egoismo del timore, che ho spiegato in altro luogo. Quindi si facevano imprecazioni ed esecrazioni sulla vittima, che non si considerava già come cosa buona, ma come il soggetto su cui doveva scaricarsi tutto l’odio degli Dei, e come sacra solo per questo verso. Quindi, quando il timore o il bisogno o il desiderio ec. era maggiore, si sacrificavano uomini, stimando cosí di soddisfar maggiormente l’odio divino contro di noi. E ciò avveniva o tra’ popoli piú vili e timidi, e quindi piú fieramente egoisti, o piú travagliati dalle convulsioni degli elementi, com’erano i Tlascalesi ec., o ne’ tempi piú antichi,