[p. 123 modifica] eleganze, ardimenti abituali e solenni, giro della frase, costruzione ec., è molto piú poetica della greca, la quale (parlo della classica ed antica) ha un andamento assai piú rimesso, posato, piano, semplice, meno ardito, anzi non soffrirebbe in nessun caso quelle metafore ardite e poetiche che a’ prosatori latini sono familiari e poco meno che volgari. E se non le soffrirebbe, ciò non è perch’ella ne abbia ed usi delle altre equivalenti, ma intendo dire ch’ella non soffrirebbe un’egual misura e grado di ardimento ne’ traslati e in tutta l’elocuzione della prosa la piú alta, come è quella di Demostene, a petto a cui Cicerone è un poeta per lo stile e la lingua, laddove egli è quasi un prosatore ne’ concetti, passioni ec. rispetto a Demostene poeta, o certo piú poeta di Cicerone. Quindi una frase prosaica latina sarebbe poetica in greco, una frase epica