Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2119

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[p. 61 modifica] in ordine ai verbi formati dal participio in us di altri verbi, col troncamento dell’us e la semplice aggiunta dell’are nell’infinito, verbi ch’io chiamo continuativi, si è di non avere osservato che questa tal formazione (ch’essi non potevano non conoscere, sebbene non so se l’abbiano mai avvertita e specificata distintamente e secondo le sue regole e qualità) avesse una forza e un fine e un valore proprio, distinto, speciale, assegnato, determinato, particolare; e l’aver creduto ora che fossero frequentativi come quelli in itare, senza veruna differenza, quasi la diversità della formazione fra questi e quelli fosse o casuale o arbitraria o [p. 62 modifica]insomma di nessun conto; ora che fossero contratti o in qualunque modo derivati dai verbi in itare e stessero insomma in vece loro (onde tanto fosse ductare quanto ductitare, e cosí di tutti gli altri verbi in solo are, che hanno per compagni