Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1764
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* Il cavallo, il cane avvezzo a ubbidire a una certa voce, a riconoscere il padrone a un certo fiuto ec., si svezza tutto giorno e brevemente da questo, si avvezza a nuove voci, nuovi fiuti, nuove maniere di comandarlo, ec. in un nuovo padrone. Si avvezza ed impara una nuova cosa ec. ec. Altre specie, o individui meno assuefabili, sia per natura sia per esercizio, si svezzano piú difficilmente, come e perché piú difficilmente si avvezzano. Non accade lo stesso nell’uomo proporzionatamente e negl’individui umani? (21 settembre 1821).
* La memoria per potersi ricordare ha bisogno che l’oggetto della ricordanza sia in qualche maniera determinato. Dell’indeterminato ella non si ricorda se non difficilissimamente e per poco, o solo se ne ricorda rispetto a quella parte ch’esso può avere di determinato. Chi vuol ricordarsi di qualunque cosa bisogna che ne determini in qualche modo l’idea nella sua mente, e questo è ciò che facciamo tutto giorno senza pensarvi. Le parole determinano, i versi determinano. Or questa è appunto la