[p. 348 modifica] l’estrema bruttezza di quella persona, s’era grandemente maravigliato, non vedendo com’ella potesse esser brutta ed avendo sempre stimato tutto l’opposto. Questa medesima persona era già vecchia quando io nacqui, la conobbi da fanciullo, mi parve bella quanto può essere un vecchio (giacché il fanciullo distingue pur facilmente la beltà giovenile dalla senile), e non seppi ch’ella fosse bruttissima, se non dopo cresciuto, cioè dopo ch’ella fu morta. E l’idea ch’io ne conservo è ancora di persona piuttosto bella benché vecchia (C. Galamini). Cosí m’é accaduto intorno ad altre persone parimente bruttissime (vedi Ferri). Della bruttezza di altre non mi sono accorto, se non crescendo in età ed osservandole coll’occhio piú esercitato ad attendere e quindi a distinguere, e piú assuefatto alle proporzioni ordinarie ec. (G. Masi). Tale è l’idea del bello e del brutto ne’ fanciulli. Spiegate questi effetti e deducetene le conseguenze opportune. Probabilmente mi saranno anche parse bruttissime