Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1651
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p. 1654, principio.
* Qual cosa è piú potente nell’uomo, la natura o la ragione? Il filosofo non vive mai, né pensa giornalmente e intorno a ciò che lo riguarda, né vive con se stesso, se anche vivesse cogli altri, da vero filosofo; né il religioso da vero e perfetto religioso. Non v’è uomo cosí certo della malizia delle donne ec. che non senta un’impressione dilettevole e una vana speranza all’aspetto di una beltà che gli usi qualche piacevolezza (meno impressione, e forse anche niuna, potrà provarne chi vi sia troppo avvezzo, e questo sarà principalmente il caso dell’uomo di mondo, la cui anima allora si porterà piú filosoficamente assai di quella del maggior filosofo, non già per forza di ragione, ma di natura che ha dato all’assuefazione la proprietà d’illanguidire e anche distruggere le sensazioni. Massime se il filosofo non vi sarà assuefatto. Tanto piú egli sarà soggetto a peccare o coll’opera o col pensiero contro i principii suoi). Egli è sempre piú o meno soggetto a ricadere in tutte le stravagantissime illusioni dell’amore, ch’egli ha conosciuto e sperimentato impossibile, immaginario, vano. Non v’è uomo cosí profondamente persuaso della nullità delle