[p. 273 modifica] e la proprietà di quel modo di essere. La perfezione assoluta abbraccia tutte le possibili qualità, anche contrarie, perché non v’é contrarietà assoluta ma relativa; e se è possibile un modo di essere contrario a quello che noi concepiamo in Dio e nelle cose a noi note (che certo è possibile, non essendovi ragione assoluta e indipendente che lo neghi), Iddio non sarebbe né infinito né perfetto, anzi imperfettissimo, s’egli non esistesse anche in quel modo e non fosse in perfetta relazione e convenienza con quel modo di essere. Noi dunque non conosciamo se non una sola parte dell’essenza di Dio, fra le infinite, o vogliamo dire una sola delle infinite sue essenze. Egli ha precisamente le perfezioni che noi gli diamo; egli esiste verso noi in quel modo che la religione insegna; i suoi rapporti verso noi, sono perfettamente quali denno essere verso noi e quali richiede la natura del mondo a noi noto. Ma egli esiste in infiniti altri modi ed ha infinite altre parti che non possiamo in veruna maniera concepire, se non immaginandoci questo medesimo. La religione cristiana è dunque interamente vera, e i miei non si oppongono, anzi favoriscono i suoi dogmi.