<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1423&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20131216185807</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1423&oldid=-20131216185807
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1423 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 151modifica] passato secolo, si è ridotta a scienza, e fa tanta parte delle considerazioni del filosofo e ha tanta influenza sullo stato delle nazioni, e del genere umano? Signor no; e s’io dirò, Principalissima sorgente di civiltà si è la mercatura, in cambio di dire il commercio, non solamente non sarò bene inteso né dagli stranieri né dagl’italiani, ma sarò deriso dagli uni e dagli altri, e massime da questi. E se le sue Lezioni di commercio il nostro Genovesi le avesse intitolate Lezioni di mercatura, avremmo noi medesimi potuto ben rilevare dal titolo il soggetto dell’opera? Cosí dico del Saggio sopra il [p. 152modifica]commercio dell’Algarotti. Ecco quanto importi l’attenersi precisamente alle parole ricevute, e dalla convenzione precisamente applicate, massime in fatto di scienze ec., quando anche s’abbiano parole piú eleganti, piú classiche, e che in altri casi si possano benissimo adoperare in luogo delle piú comuni, come accade di mercatura, che si può bene adoperare in molti casi, come si adopera traffico ec., ma non dove il soggetto domanda quella precisione di significato ch’é propria della voce Europea, commercio (31 luglio 1821).