Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1168
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | 1167 | 1169 | ► |
da quel medesimo verbo da cui vedemmo formato adlicere (cioè dal verbo lacere) che ora fa nel participio adlectus, onde adlectare, e anticamente faceva, secondo me, adlicitus. E cosí penso che sollicitare sia lo stesso che sublicitare, dal participio sublicitus di un antico sublicere (altro composto di lacere), dal qual participio, contratto in sublectus, abbiamo effettivamente in Plauto il verbo sublectare. Di maniera che il significato appunto di adlicere, invitare, che i vocabolaristi danno a sollicitare come traslato e secondario, dovrebbe considerarsi considerarsi come primo e proprio. Questa però non intendo di darla se non come congettura (15 giugno 1821).
* Alla p. 1139. Del che si potrebbono addurre molte prove che lascieremo agli eruditi, contentandoci di questa sola osservazione, la quale dimostrerà che al piú il פ ebraica era un p, che talora si aspirava, e somigliante al φ de’ greci ch’è un p aspirato, come abbiam detto. L’alfabeto fenicio, dal quale derivò l’alfabeto greco, e per conseguenza il latino, o derivato dal greco o dalla medesima fonte del greco, era lo stesso che il samaritano, e l’alfabeto samaritano era l’antico alfabeto ebraico. Ora, che l’alfabeto fenicio mancasse della lettera f o al