Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1033

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[p. 354 modifica] scritto, né poteva essere, ma il latino volgare. Anche questo volgare si sarà parlato corrottamente, ma la sostanza, il grosso ec., della lingua allora parlata doveva esser quello di detto volgare, da che oggi il grosso dell’italiano è derivato dal latino ed è latino.

Comunemente pare che si supponga che s’interrompesse o affatto o quasi affatto l’uso volgare del latino in Italia, restandone solo l’uso civile, religioso e letterario, e che da quest’uso e dal latino scritto ec. rinascesse poi di nuovo l’uso di una lingua volgare latina o derivata dal latino, cioè dell’italiana; e cosí questa venga ad essere derivata dal latino scritto, sia per mezzo del provenzale che nascesse prima dell’italiano o per qualunque altro mezzo.

[p. 355 modifica]Queste sono favole assurdissime e (oltre che non hanno alcun fondamento) contrarie alla natura delle cose.

Dovunque il latino non è stato in uso se non come lingua civile, religiosa, scritta e letteraria ec., le lingue nazionali e volgari sono rimaste; e in luogo che dal latino scritto ec. derivasse e nascesse in questi luoghi una lingua figlia della latina, la lingua volgare ha per lo contrario scacciata la latina anche dalla scrittura e dall’uso letterario e civile. In Germania,