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XXII.
L’ANIMA DEL VINO
Cara progenie
Del mio bicchiere,
Fumi e baldorie,
4Nebbie e preghiere;
Urne fantastiche
Piene di fiori,
Piene di musiche,
8Piene d’amori;
Cara progenie,
Donde il volo dolcissimo innalzate?
Urne fantastiche,
12Ov’è l’orto gentil che vi ha colmate?
Quando gorgoglii
Nel teschio mio,
O santa origine
16Del santo òbbio,
Come un intingolo
Della massaja
Quando i fittabili
20Tornan dall’aja;
Quando gorgoglii
È tutto tuo l’ingegno, o, a poco a poco,
Come un intingolo,
24Ti fai bollente del mio cranio al foco?
Ah, solitario
Se tu lavori,
Se non t’aiutano
28I miei dolori;
Se cacci l’anima,
Dal suo canile,
Come dal rischio
32Si caccia un vile;
Se, ubbriacandomi
Come un idiota,
Conquisto i meriti
36Di un’arma vuota,
E posso credermi
Una locanda
Dove un incognito
40Vive e comanda;
Ah, solitario
Ospite mio color di giglio e rosa,
Se cacci l’anima,
44L’anima cieca, e abbietta, e dolorosa;
Se, ubbriacandomi,
Mi ribello al destin che me la diede,
E posso credermi
48Senza marchio alla fronte, e ceppi al piede....
Venga l’obbrobrio
Dell’uomo sobrio,
Venga il disprezzo del genere umano!
52Venga l’inferno
Del padre eterno,
Vi scenderò col mio bicchiere in mano!