Pare una favola!
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832
PARE UNA FAVOLA!
Appena er Papa disse chiaramente
Che, ssenza arimedià ssubbito ar male,
La Santa-Sede annava a lo spedale,
Cuanno nun je pijjassi un accidente;
De posta oggni prelato e ccardinale,
Oggni patrasso e oggnantra bbona ggente,1
Cùrzeno2 tutti cuanti istessamente
Co la lingua de fora ar Qui-orinale.3
E ttutti, incomincianno dar Vicario,
Disseno4 ar Papa: “Io do la mi’ abbazzia
Pe’ rriempicce5 er vòto de l’orario.„6
Cuest’è una storia che nnun è bbuscìa.
Sor Indovinagrillo7 der Diario,8
Dite la vostra, c’ho ddetto la mia.9
Roma, 28 dicembre 1832
Note
- ↑ Nell’Ordine Circolare, dato il 20 dicembre 1832 sotto il N. 30571 dalla Segreteria di Stato a tutti i Capi-di-ufficio, onde avvertissero i loro impiegati subalterni della diminuzione degli stipendi, era espresso che l’alto Clero era spontaneamente andato ad offerire i suoi emolumenti ed averi pei pubblici bisogni.
- ↑ Corsero.
- ↑ Il Monte Quirinale, su cui è uno de’ palazzi pontifici.
- ↑ Dissero.
- ↑ Riempirne.
- ↑ Erario.
- ↑ Così è chiamato dal popolo l’Indovinala-grillo, libercolo di sorti, che se ne cavano mercé un facile calcolo guidato da una bussola aritmetica che rimanda a tanti versi divinatòri.
- ↑ Foglio ufficiale di Roma.
- ↑ Formula con la quale terminansi le favole da fanciulli.