Pandemonio/Parte I. Natura, amore ed arte

Parte I. Natura, amore ed arte

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IL BACIO NELLA LUNA

PANDEMONIO


. . . . è da sperare che col progresso

del tempo si sia per arrivare a veder

(nella luna) cose a noi per ora

inimmaginabili.


Galileo, Dialoghi sui massimi

sistemi Tolemaico e Copernicano.

Giorn. I, p. 68, ed. Vigo. Liv. 1874.


Parte I

NATURA, AMORE ED ARTE


Nel Poema Drammatico «Sotto i Flavi,» l’autore ha la seguente descrizione dell’aspetto del disco della luna piena. Fingesi fatta in Roma da due illustri personaggi dell’antica Gallia, che nella fallace speranza del loro ritorno in patria, van prenunziando un nuovo culto dell’amor conjugale. Quella immagine lunare disegnata nel medaglione posto innanzi al frontespizio del Dramma, è qui riprodotta disegnata tutta secondo natura, e col testo migliorato.

Eponia (a Giulio Sabino additandogli la luna)
          un nuovo culto unito dell’Amore:
          la lana e’ oggi è tonda in cielo
          Prima Diva de’ Galli in doppia faccia
          Adoreran: qual novamente apparsa

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          Nel ciel, cambiata, ignuda a me scoprissi
          La prima sera ch'ella sorgea piena
          Dall’onde degli abeti, aurovelata
          Fantasia.
                    Tu la vedi?
                                   Non natanti
          Più in fredda solitudine i silenzj
          Dell’ombre chiare.
                              Dalla destra a manca
          Del disco, è volto quel profil celeste
          E umano, il tuo: dell’alta, folta chioma
          Frondeggiante la testa. Ignudo ha il mento
          Gallicamente, e sopra ombrato il labbro.
          Egli sorride tranquillo candore.
          Dalle socchiuse pálpebre lampeggia
          La pupilla, d’amor resa sì bruna.
          Ed il cor, fatto fiamma, irraggia al petto
          Una stella, anzi un sole: etereo lume.
          Il viril collo al gran busto sereno,
          In mezzo al filo interno della falce
          Lucidissima, è assiso.
Giulio Sabino:
                                   Il vedo! Il vedo!
          Oh portento! A sinistra emerger vedo
          Da spiro verginal d’albe e di nevi
          Alquanto inchino, là ’l gentil tuo volto
          Luminoso, che porge l’una guancia.
          Il lieve capo apparisce aleggiante
          Sul flutto de’ capei, liberi intorno
          E al collo circonfusi, rilevanti
          Sopra il turgido seno. È per baciarlo . . . .
Eponia:
          Ei si baciano in ciel beatamente!
          . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

[p. - modifica]LUNA ARTISTICA


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          Han tutti gli occhi e pur non vedran tutti
          Questo segreto palese e celato
          Degli amanti.