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(4492-4493) | pensieri | 427 |
senso? Vedi Forcellini, glossario ec. e Foscolo sopra l’Odissea di Pindemonte (21 aprile). I marchegiani (gran conservatori del latino) ancor oggi: un lesto fante ec. in parlar burlesco.
* Tympanus - timballo, diminutivo. Vedi francese, spagnuolo
* La ricordanza del passato, di uno stato, di un metodo di vita, di un soggiorno qualunque, anche noiosissimo, abbandonato, è dolorosa, quando esso è considerato come passato, finito, che non è, non sarà piú, fait. Cosí ho detto altrove del licenziarsi da persone anco indifferenti ec. (21 aprile 1829).
* Specio-speculor.
* Alla p. 4488. Ancora: che ardisco io formar de’ pensieri nobili, che da tutti son tenuto per uom da nulla. Il primo fondamento di qualunque o immaginazione o sentimento nobile, grande, sublime (e tali sono i poetici e sentimentali (4493) di qualunque natura: anche i dolci, teneri, patetici ec.: tutti inalzano l’anima), è il concetto di una propria nobiltà e dignità. Anzi la facoltà e l’efficacia di esse immaginazione e sentimento, sí abitualmente e sí attualmente sono in proporzione sempre del detto concetto, sí abituale, e sí attuale. Ogni sentimento o pensiero poetico qualunque è, in qualche modo, sublime. Poetico non sublime non si dà. Il bello, e il sentimento morale di esso, è sempre sublime. Ora il concetto di una propria nobiltà sembra ridicolo, è respinto con dolore, come una illusione perduta, quando uno si trova disprezzato, abitualmente o attualmente, da quei che lo circondano. Però in questi casi, il provar quella quasi tentazione a sentire ec. è penoso, perché vi rinnuova il pensiero della vostra abiezione. Certo, egli è proprietà ed effetto essenziale d’ogni immaginazione e